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Il Santo Sacrificio della Messa – la Scuola e la Fonte da cui La Vita Cattolica riceve il suo Spirito di Sacrificio – Parte XI

Liturgia29 Giugno 2023
Testo dell'audio

In nessun momento della sua esistenza la Chiesa cattolica cessò mai di opporre alle passioni
prevalenti dell’avarizia, del godimento eccessivo, dell’effeminazione e sensualità, l’esempio
di generosa rinuncia al mondo, di mortificazione volontaria della carne, di un amore
disinteresato a Dio e al prossimo. Perciò troviamo sotto la sua egida Ordini religiosi e
Congregazioni che sempre spuntano e fioriscono, i cui membri, con la loro libera scelta e
con una santa emulazione, rompono e mettono da parte tutti i legami mondani, affinché
possano seguire senza ostacoli Gesù sofferente, perseguitato, crocifisso, e in perfetta
obbedienza, santa povertà e purezza verginale, possano salire sulle vette della santità, e
innalzarsi ad un’intima unione con Dio, il Bene Supremo.
Alcuni conducono nel ritiro e nella clausura, una vita di devota contemplazione, di angelica
purezza e di eroiche austerità, per fare espiazione alla Divina Maestà per un mondo immerso
nel peccato, e invocare sull’umanità colpevole le misericordie del Cielo. Altri, insieme allo
sforzo di santificarsi rinunciando al mondo, con la preghiera, il lavoro e la penitenza, si
impegnano in diversi tipi di opere esteriori per la salvezza dei loro simili. Gli Ordini religiosi
contemplativi e attivi possono germogliare e fiorire sull’Albero della Vita della Chiesa solo
perché esso è irrigato e fecondato dalla sorgente del Sacrificio Eucaristico.
Il cuore umano, lasciato a se stesso e alle sue inclinazioni, non giunge a tali sacrifici
eroici. Solo il misterioso Sacrificio dell’Eucaristia crea e illumina il mistero della vita di
sacrificio Cattolica. Il Sacrificio dell’Altare, con il suo cibo sacramentale, ci fornisce la chiave
con cui spiegare tutto l’eroismo, tutta la santità nella Chiesa: mediante esso possiamo capire
il martire e il confessore, l’apostolo e il missionario, il Carmelitano, il Trappista e la Suora
della Carità. Su questo altare, “quella fonte di santo amore fa crescere i gigli della verginità,
che senza riserve e per sempre sposano il Signore; qui i cuori traggono il coraggio di
diventare poveri con Gesù povero nella mangiatoia; qui imparano ad amare i fratelli come Lui
li ha amati e ad attingere la forza che permette loro di sacrificarsi al servizio dei poveri e dei
malati.

Dove manca il Santissimo Sacramento, manca anche la forza ispiratrice dell’amore che crea
santi e si china anche verso gli emarginati più degradati per sollevarli di nuovo. Qui sono
guarite tutte le ferite, maturano tutte le nobili risoluzioni; da Esso procedono tutte le azioni di
un santo eroismo che vince il mondo. L’anima fedele non partirà mai da lì senza sentire voci
misteriose, senza ottenere forza soprannaturale, senza portar via un ardente desiderio per il
luogo del suo riposo, che la attrae costantemente là dove è il suo Dio, il suo Bene Supremo”
(Hettinger).
È sui gradini dell’altare che si risveglia nel cuore del giovane la generosa risoluzione di dire
addio al mondo e alla casa con i suoi piaceri e il suo fascino, per viaggiare in terre straniere,
tra nazioni selvagge e in mezzo a indicibili difficoltà, per portare ai poveri pagani la lieta
novella della salvezza. – Alla vista dell’Agnello di Dio immolato sull’altare, migliaia di vergini
traggono coraggio ed energia per schiacciare sotto i piedi il mondo e le sue attrattive,
sacrificare al Signore ricchezza, bellezza e fascino della gioventù, scegliere una vita di
abnegazione e di croce.

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