Il Sacrificio istituito da Dio

Il Sacrificio, avendo un significato simbolico ed essendo parte di un culto pubblico, deve necessariamente essere eseguito da un’autorità legittima. Il rituale del sacrificio nell’Antico Testamento fu ordinato e prescritto da Dio stesso fin nei minimi dettagli. Nel Nuovo Testamento Gesù Cristo stesso ha stabilito direttamente gli elementi essenziali e le linee generali del culto, in primo luogo il Sacrificio, che infatti è l’atto fondamentale e centrale della S. Messa. Dio non ha concesso né alla sinagoga, né alla Chiesa il diritto o il potere di istituire il Sacrificio: nella Sua infinita benevolenza, Lui stesso ha prescritto il Sacrificio mediante il quale ha voluto essere venerato e riconciliato. Nessun uomo, solamente il Redentore divino, era in grado di istituire un così eccelso e glorioso Sacrificio quale noi oggi possediamo nella S. Messa.
Il Sacrificio è un atto sacro che non può essere celebrato da una qualsiasi persona, ma solamente da un sacerdote. Solo chi è espressamente eletto, ha la vocazione ed è stato investito del potere: vale a dire esclusivamente il sacerdote ha la facoltà di celebrare il Sacrificio. Il Sacrificio e il sacerdozio sono indissolubilmente connessi: non c’è Sacrificio senza il sacerdozio e non c’è sacerdozio senza il Sacrificio.
La natura stessa del Sacrificio, celebrato pubblicamente in nome e a beneficio della comunità dei fedeli, richiede il sacerdozio particolare, cioè una persona che abbia la facoltà e il mandato di compierlo. Pertanto è molto appropriato che una tale persona, lontana dal peccato e santificata tramite la dignità del suo ufficio, sia prescelta a offrire il Sacrificio nel ruolo quasi di mediatore tra Dio adirato e l’uomo peccatore. “Ogni sacerdote – così scrive l’Apostolo – fra gli uomini viene formato per il loro bene nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati” (Eb 5,1). Certamente spetta solamente a Dio conferire l’onore della vocazione e dell’ufficio sacerdotale e determinare “chi è Suo e santo e se lo farà avvicinare: farà avvicinare a Sé colui che Egli avrà scelto” (Num. 16,5).
Perciò anche la liturgia cristiana del Sacrificio è un’istituzione sacerdotale e come tale affidata agli uomini; però non destinata a tutti gli uomini e nemmeno a tutti i fedeli, ma esclusivamente al sacerdozio cattolico. Il Sacrificio richiede per sua natura una persona con potestà ufficiale per la sua esecuzione, cioè un sacerdote; invece, di per sé, non c’è alcun impedimento che un Sacramento – per esempio, il Battesimo – in caso estremo venga conferito da un semplice laico. Fu comunque di sicuro cosa opportuna che solamente al sacerdote consacrato, a cui in primo luogo spetta celebrare il Sacrificio, fosse dato di amministrare i Sacramenti e perciò di essere il vero e proprio intermediario tra il Cielo e la Terra, poiché egli è chiamato a glorificare Dio tramite il Sacrificio e a santificare gli uomini per mezzo dei Sacramenti.