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Il Sacrificio Eucaristico

Liturgia22 Ottobre 2020
Testo dell'audio

Il Sacrificio Eucaristico è la corona più gloriosa dell’opera grandiosa della salvezza, e allo stesso tempo, è il memoriale vivente di tutti i misteri di Cristo. Tutto ciò che è misterioso e divino, maestoso e sublime, toccante e commovente, beatificante e consolante, istruttivo ed edificante, nella religione, nell’Incarnazione, nella Chiesa Cattolica, nel suo anno santo, tutto questo è raccolto e racchiuso nella liturgia della Messa. Chi vi mediti devotamente e con fede viva non può non rinvigorire e crescere in virtù e meriti. Soprattutto, il Sacrificio Eucaristico richiama vivamente alla mente la passione e la morte di Cristo, il Dio-Uomo.

Tra le gioie di Natale e il trionfo della Pasqua, il Monte Calvario con la sua eterna serietà rimane il punto centrale di ogni celebrazione sacrificale; nella Messa il Confiteor e il Kyrie eleison non sono mai eclissati dal canto dell’Alleluia. Perciò segue che quando i fedeli partecipano alla Messa, dovrebbero soprattutto sostare devotamente a riverire la passione e la morte di Gesù.

Non c’è occasione più idonea del tempo sacro della Messa per fare questa meditazione devota, quando l’Agnello di Dıo viene immolato davanti a noi. Certamente non è difficile, durante la celebrazione della Messa , mettersi ai piedi della Croce e abbracciarla: i paramenti del sacerdote, il crocifisso sull’Altare, i tanti segni di Croce, la mescolanza del acqua e del vino, gli elementi separati del pane e del vino, l’elevazione dell’offerta da sacrificare, lo spezzare l’Ostia, i movimenti e gesti del sacerdote sull’Altare, insomma, tutto il rito rappresenta i diversi misteri della passione, ricordandoci delle sofferenze numerose e amare che Cristo sopportò per noi, donando la Sua vita e morendo di morta crudelissima per noi.

Ad ogni Messa mettiti in spirito ai piedi della Croce con la dolorosa Madre di Dio, con il discepolo verginale San Giovanni e la penitente santa Maddalena, ed ivi rammenti il prezioso Sangue di Gesù che scorre su di te, pensaci ai dolori e alle ferite di Gesù, pensa all’aceto e al fiele, ai chiodi e alla lancia. Come potresti rimanere freddo e indifferente? E al pensiero di questi tremendi misteri, quali furono compiuti sul Monte Calvario per te, gli stessi poi che sono rinnovati misticamente sull’Altare, forse l’anima tua non dovrebbe tremare di santo timore, e il tuo cuore, potrebbe non infiammarsi di amore, contrizione e gratitudine?

Nelle ferite e nei dolori di Gesù c’è un numero incalcolabile di rimproveri per la nostra tiepidezza e pigrizia nel servizio di Dio, per l’incostanza della nostra volontà, per la nostra aversione delle prove, delle privazioni ed umiliazioni.

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