Il rimedio al laicismo

Per rispondere al dilagante laicismo degli Stati occidentali, iniziato col pensiero illuminista e messo in pratica con la Rivoluzione francese, Pio XI istituì la festa di Cristo Re con l’enciclica Quas Primas dell’11 dicembre 1925. Tale scelta si poneva come perno dottrinale fra la beatificazione dei «Martiri di settembre» e la formale condanna dell’Action française, con l’allocuzione concistoriale del 20 dicembre 1926, dove il Pontefice (ponendosi in linea con il Ralliement di Leone XIII) non cedeva alle pressioni del pensiero controrivoluzionario, ma a quelle di chi pensava che fosse bene tenere buoni rapporti con la Repubblica francese, Repubblica che continuò, nonostante la mano tesa dalla Santa Sede, a perseguitare clero, episcopati e Chiesa intera.
I «Martiri di settembre»
Ma chi furono i «Martiri di settembre»? Dal 2 al 5 settembre 1792 vennero massacrati oltre mille detenuti delle carceri parigine. In un tribunale allestito all’interno del convento dei Carmelitani scalzi furono giudicati e condannati molti consacrati a Cristo, che si erano rifiutati di prestare giuramento alla Costituzione civile del clero. Una lunga e difficile indagine venne svolta dalla Congregazione dei Riti e il 17 ottobre 1926, riconosciuto il martirio, Pio XI beatificò 191 persone, per lo più religiosi e sacerdoti.
La Quas Primas proclama la festa della «realtà sociale permanente e universale di Gesù Cristo» contro lo Stato ateo e secolarizzato, «peste del nostro tempo». La preoccupazione del Papa era quella di chiarire che i mali del mondo venivano dall’aver allontanato sempre più Cristo «e la sua santa legge» dalla pratica della loro vita, dalla famiglia e dalla società, «ma altresì che mai poteva esservi speranza di pace duratura fra i popoli, finché gli individui e le nazioni avessero negato e da loro rigettato l’impero di Cristo Salvatore».
Necessaria ed indispensabile per il magistero della Chiesa era pertanto la Restaurazione del Regno di Nostro Signore e la proclamazione di Cristo quale Re dell’Universo. Di grande attualità risulta l’analisi compiuta da Papa Ratti di un mondo moderno, che decise e decide volontariamente di fare a meno di Dio.
Il Sommo Pontefice, già nell’enciclica Ubi arcano Dei lamentava che i semi della discordia accendessero «odii e quelle rivalità tra i popoli, che tanto indugio ancora frappongono al ristabilimento della pace; l’intemperanza delle passioni che così spesso si nascondono sotto le apparenze del pubblico bene e dell’amor patrio; le discordie civili che ne derivarono, insieme a quel cieco e smoderato egoismo sì largamente diffuso[…] la pace domestica profondamente turbata dalla dimenticanza e dalla trascuratezza dei doveri familiari; l’unione e la stabilità delle famiglie infrante, infine la stessa società scossa e spinta verso la rovina»
Togliere al Figlio di Dio il potere sulle cose temporali è tragico per tutti gli uomini. «Non toglie il trono terreno Colui che dona il regno eterno dei cieli», sta scritto nel Breviario Romano e Pio XI, nella Quas Primas, afferma che non c’è differenza fra gli individui e «il consorzio domestico e civile» e soltanto Cristo è «la fonte della salute privata e pubblica: è lui solo l’autore della prosperità e della vera felicità sia per i singoli sia per gli Stati».
Col trascorrere del tempo la festa di Cristo Re ha perso il suo originario significato: la cattolicità ha temporaneamente rinunciato a sostenere il Regno sociale di Cristo e questa festa divina e regale è diventata simbolica, non praticata e non vissuta: Cristo viene proposto non come Re (padrone) del proprio cuore e degli Stati, ma come un possibile ed evanescente modello privato, che si adatta ai propri soggettivi bisogni, senza responsabilità alcuna nei confronti di Dio.
Nel giorno della beatificazione dei «Martiri di settembre» fu auspicato che si realizzasse la profezia del visconte de Bonald: la «rivoluzione ha avuto inizio con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, essa non finirà che con la dichiarazione dei diritti di Dio».
Questo testo di Cristina Siccardi è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it