Il ricordo di sant’Antonio Maria Zaccaria a San Carlo ai Catinari

Fondatore principale della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, detti Barnabiti, sant’Antonio Maria Zaccaria (1502-1539) fu santo lombardo, nato a Cremona e poi morto a Milano, dove tutt’ora è sepolto, nella chiesa-madre di San Barnaba.
Tuttavia, anche Roma può contare sulla memoria di questo santo di nobile famiglia, laureato in medicina e poi divenuto sacerdote e addirittura fondatore di una congregazione riconosciuta e approvata dai papi Clemente VII prima e Paolo III dopo, tra il 1533 e il 1535. Sant’Antonio Maria fu propugnatore di una forte riforma dei costumi, additando come vero fine della sua opera «il puro onore di Cristo, la pura utilità del prossimo, i puri obbrobri e vilipendi di se stesso». La sua festa liturgica ricorre il 5 luglio.
Nella Chiesa di San Carlo ai Catinari, oltre a conservarsi le sue reliquie in un altare laterale, si trovano sue diverse tracce. La Casa annessa è stata infatti per diversi secoli la sede del Superiore generale e conta la presenza dell’Archivio, della Biblioteca e del Museo dell’Ordine.
Il complesso della chiesa è un vero e proprio luogo di sante memorie. In effetti qui si custodisce la memoria storica e spirituale di molti esponenti della famiglia barnabita e si conserva anche la Positio super introductione causae e la Positio super virtutibus di sant’Antonio Maria.
Il visitatore inoltre, arrivato nella Biblioteca storica o Moderna che si raggiunge percorrendo una rampa di scale che parte dal terzo piano, ha l’accesso alla saletta dove furono nascosti gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ci si trova così nel luogo più riservato dell’edificio, la cosiddetta “Camera delle sante memorie” o “Camera del santo”, che sovrasta esattamente la Cappella di sant’Antonio Maria Zaccaria. In essa vengono custoditi, in apposite teche, i suoi scritti originali, alcune reliquie e gli oggetti sacri più preziosi. Accanto ad essi v’è una riproduzione gigante della lettera scritta dal santo a Cremona il 4 gennaio 1531 e inviata ai due cofondatori Bartolomeo Ferrari (1499-1544) e Giacomo Antonio Morigia (1497-1546).
Questo testo di Federico Catani è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it