Il Paradiso secondo la Sacra Scrittura: il Tabernacolo

Per aiutarci a comprendere cos’è il Paradiso, mediteremo su tre immagini che si trovano nell’Apocalisse (21, 2-3): ‘Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal Cielo da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: ‘Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini…’
Il Tabernacolo
Nell’Antico Testamento troviamo varie immagini del Paradiso che esprimono raccoglimento, accoglienza, sicurezza, e vicinanza a Dio, come quelle della casa o della tenda (tabernaculum). Guardiamo alla seconda immagine. Nel Salmo leggiamo: Abiterò nella Vostra tenda per sempre: inhabitabo in tabernaculo tuo in saecula. Abitare nella tenda significa evidentemente essere in stretto rapporto con Colui che già vi dimora, e trovare presso di Lui protezione da tutte le sofferenze di questa vita.
La tenda è l’immagine adatta per il Paradiso in questo modo, ma anche in quanto nell’Antico Testamento si chiamava ‘Tenda’ il ‘Santo dei santi’, il luogo dove si trovavano l’Arca dell’alleanza e gli altri oggetti più sacri del popolo d’Israele (cfr. Eb 9. 3-4). Dopo la fondazione della Chiesa, invece, questa parola assume un senso ulteriore, ovviamente, che è quello del tabernacolo dentro la chiesa, il posto che contiene il ‘Santo dei santi’ per eccellenza; la vera dimora del Signore sulla terra. La frase: inhabitabo in tabernaculo tuo in saecula diviene quindi espressione di una vicinanza particolarmente stretta ed intima a Dio Stesso.
Ma la parola tabernaculum acquista un senso ancor più profondo nell’ Epistola di san Paolo agli Ebrei (9.11-12), dove l’Apostolo parla di ‘un tabernacolo nuovo, non fabbricato dalle mani degli uomini’, cioè la Sacratissima Umanità di Nostro Signore Gesù Cristo. ‘Abitare nel tabernacolo’ significa allora infine vivere eternamente nel Signore Stesso.