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Il Duomo di Trento

Tesori d'Italia05 Settembre 2018
Testo dell'audio

Tra tutte, la cattedrale di San Vigilio è senza dubbio la chiesa di Trento più importante, per la sua centralità, per il fatto che dà il nome alla principale piazza cittadina e per aver ospitato il celebre Concilio dal 1545 al 1563. Un monumento di bellezza straordinaria e contrassegnato da un percorso storico antichissimo.

 

Una costruzione durata tre secoli

Dal punto di vista architettonico il Duomo rappresenta un tipico esempio di costruzione romanico-gotica. I lavori iniziarono nel 1212 «per ordine del vescovo Federico Vanga» come recita un’iscrizione nei pressi dell’abside.

Più di qualcuno ha osservato come ciò che più colpisce di questa chiesa, prima che la sua facciata, siano i suoi fianchi. In effetti, chi siede o transita in piazza Duomo nota subito la facciata settentrionale della cattedrale, che funge da magnifico sfondo decorativo alle case rinascimentali e a quella settecentesca fontana di Nettuno che rappresenta, per l’appunto, il cuore della piazza.

Viceversa, l’altra facciata del Duomo appare più disadorna e, sotto il profilo urbanistico, meno valorizzata in quanto costeggiata da una piazza decisamente meno ampia e che un tempo aveva funzione di cimitero, Piazza Adamo d’Arogno.

Del resto, il completamento dei lavori della cattedrale non fu rapido. Tutt’altro.  Fu infatti solo nel 1520 – oltre tre secoli dopo l’inizio del lavoro di d’Arogno – che la realizzazione della cattedrale poté dirsi compiuta. Il risultato, sostanzialmente coerente con quanto ideato dal suo primo progettista, è a tutt’oggi apprezzabile per la coerenza e la nobiltà delle sue soluzioni che lo collocano, a livello europeo, tra i più riusciti capolavori ad opera degli architetti lombardi di quel tempo.

Nello specifico, i principali motivi architettonici della cattedrale sono costituiti dal rosone del transetto, la “Ruota della fortuna”, dalla soprastante loggetta e dal protiro cinquecentesco. Molto originali appaiono poi soluzioni come quelle delle scale ricavate nelle parete e che risalgono fino alle due torri campanarie. Quanto alla già richiamata impronta romanica, se ne ha ampio riscontro nei numerosi rilievi che decorano l’interno.

Ad ogni modo, per molti il particolare architettonicamente più prezioso dell’intera cattedrale rimane la zona dell’abside con il protiro, gioiello dell’arte lombarda del Duecento. Particolare impreziosito anche dal fatto che in origine esso occupava una punto nevralgico della vita cittadina, essendo lungo la strada che collegava Trento a Verona.

 

Interventi di età barocca

In epoca rinascimentale, barocca e anche dopo, furono però apportati ulteriori interventi.  Interventi che a tutt’oggi catturano l’attenzione dei visitatori se si considera che uno di questi servì a realizzare nientemeno che l’altar maggiore barocco, ultimato nel 1743 come voto della cittadinanza per non aver subito danneggiamenti dall’assedio delle truppe francesi, durante la Guerra di Successione Spagnola.

 

Un oasi della spirito

La cattedrale di San Vigilio, rappresenta un’oasi dello spirito, un luogo dove preghiera e silenzio consentono ai fedeli di evadere dal centro cittadino per ritrovarsi, una volta fatti pochi passi ed entrati nel Duomo, in comunione con Dio.

Certo, la città di Trento, pur non essendo molto ampia, è ricca di molte chiese, ciascuna caratterizzata da un proprio fascino. Ma il Duomo, con la sua imponenza e la sua bellezza, rimane un luogo a parte. Perfettamente integrato nella città eppure indirizzato altrove, rivolto al Cielo.

 

Questo testo di Giuliano Guzzo è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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