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Il conte Stanislao Medolago Albani. Un cattolico “intransigente”

Storia18 Giugno 2021
Testo dell'audio

Bergamo, 6 settembre 1922: alla presenza di mons. Luigi Marelli, Vescovo della diocesi orobica, nonché delle più alte autorità civili e religiose, si tiene la prima, solenne commemorazione del conte Stanislao Medolago Albani ad un anno dalla morte. L’incontro si svolge nella gremitissima aula magna dell’Istituto Pontificio di Scienze Sociali, fondato dallo stesso Conte presso il Seminario Vescovile. In rappresentanza della famiglia di Fede e Ragione, nome della prestigiosa rivista che tiene alte le posizioni di quei cattolici cosiddetti “intransigenti”, in cui si riconosce anche Medolago Albani, c’erano il marchese Filippo Sassoli de’ Bianchi, il canonico G. Biagioli, il sacerdote prof. Paolo de Toth, primo biografo del Conte, e rappresentanze da Genova e Torino.

Stanislao Medolago Albani nasce a Bergamo il 30 luglio 1851 dal conte Gerolamo e da Benedetta de Maistre, nipote del celebre savoiardo conte Joseph, teorico della controrivoluzione. Il piccolo è destinato a patire da subito, poiché la mamma muore nel darlo alla luce e il padre, risposatosi dopo quattro anni con la cognata Filomena de Maistre, muore quattro mesi dopo il secondo matrimonio. Stanislao cresce circondato dall’amore della sua seconda madre (che, dopo il matrimonio del figlio, entrerà nella congregazione delle Figlie del Sacro Cuore, a Roma, con il nome di suor Maria Teresa) e dei parenti Medolago Albani e de Maistre, antiche e nobili famiglie fortemente e radicalmente cristiane. La preparazione culturale del giovane Conte è notevole: si laurea in Teologia e Filosofia presso l’Università Gregoriana, a Roma, e parla correntemente francese, tedesco, latino e greco antico. Molto importante per la sua formazione è la figura del suo precettore, mons. Giovanni Torri, canonico della Cattedrale di Bergamo, che gli rimane accanto come fidatissimo consigliere per tutta la vita. Nel 1873 sposa la contessa piemontese Maria Luisa Callori di Vignale, donna forte e anch’essa di grande fede, che gli darà quattro figli: Benedetta (che entrerà nella congregazione delle Figlie del Sacro Cuore), Gerolamo, Pio Leone e Federico.

Gli anni in cui il conte Stanislao si trova a vivere sono quelli dell’appena costituito Stato unitario, retto da potentissime fazioni liberali del tutto minoritarie nel Paese e spesso legate alla massoneria. Forze, che cercano in ogni modo di distruggere, anche con leggi ingiuste, le strutture e la tradizione cattolica della nostra Italia. Il Medolago Albani avrebbe potuto trascorrere la propria vita nella spensieratezza e nel divertimento grazie all’enorme patrimonio ereditato dal padre. Così facendo sarebbe stato certamente benvoluto dai poteri forti del nuovo Stato, a beneficio della sua ricchezza e del suo potere. Ma il suo amore per Gesù Cristo, per il Papa, per la Chiesa, lo spingono a scegliere la via stretta…

Il conte Stanislao si rivelerà ben presto un grande uomo d’azione, raggiungendo i vertici del movimento cattolico sia a livello locale sia a livello nazionale. La sua vita pubblica inizia a 17 anni, quando fonda il Circolo San Luigi della Gioventù Cattolica Italiana, venendone eletto primo presidente. Sette anni dopo crea il Circolo Operaio cattolico di san Giuseppe per artigiani, con annessa una Cassa di Mutuo Soccorso; nella sua lunga vita, il combattivo Conte bergamasco, per difendere operai e contadini dagli errori del socialismo, favorirà sempre e con estrema determinazione la nascita di Cooperative di credito, di lavoro e di assicurazione; e poi ancora il sorgere di Case Popolari, Casse Rurali, Società di Mutuo Soccorso e di Assistenza Pubblica.

Il conte Stanislao Medolago Albani si pone all’attenzione del mondo cattolico nazionale nel 1877, in occasione del IV Congresso Nazionale dell’Opera dei Congressi, che si tiene a Bergamo sotto la presidenza del Vescovo orobico Pier Luigi Speranza. Il Conte, che ha appena 26 anni, interviene in veste di presidente del Comitato locale e subito viene notato per le sue doti organizzative e per la sua preparazione, tant’è che nel 1879 viene nominato Segretario del V Congresso Nazionale che si tiene a Modena.

“L’Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici”, nata nel 1874 per tutelare i diritti della Chiesa sempre più ridotti dal nuovo e ostile Stato unitario, favorisce le iniziative caritative cristiane e coordina le molteplici attività promosse dalle associazioni che ne fanno parte. Nel 1882 Medolago Albani, la cui azione è sempre più apprezzata, viene chiamato a far parte del Comitato Generale Permanente dell’Opera, assumendo così nuovi impegni a livello nazionale. Nel VII Congresso, tenutosi a Lucca nel 1887, viene creata la sezione di “Economia Sociale Cristiana” e viene a lui affidata. Le relazioni che terrà in tale veste nei successivi Congressi dell’Opera, saranno sempre dotte e ricche di materiale scientifico e di proposte pratiche, sia per la soluzione dei più gravi problemi di economia che per quelli di sociologia cattolica.

 

Questo testo di Riccardo Bevilacqua è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it

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