Il beato Carlo Acutis: miccia di conversione nel tempo della corruzione degli innocenti

Nel nostro nuovo secolo e nuovo millennio non emergono nell’evidenza dell’opinione pubblica grandi figure di Santi viventi come, invece, era accaduto fecondamente nel passato, fino ad arrivare al parco Novecento con san Pio da Pietrelcina e santa Madre Teresa di Calcutta. Ma è significativo, che in un’epoca come l’attuale, dove l’innocenza è continuamente vessata e violata in miriadi di modi, moralmente, psicologicamente, spiritualmente e fisicamente, emerga il beato Carlo Acutis, che è stato esempio di eroicità nelle virtù e di oblazione, avendo offerto a Dio la sua breve vita per il Papa e la Chiesa.
È venuto al mondo venerdì 3 maggio 1991 da una famiglia benestante: suo padre è Andrea Acutis, esponente dell’alta borghesia torinese, e la moglie è Antonia Salzano, sposata l’anno precedente; entrambi i genitori hanno fortificato la loro fede proprio grazie al figlio ed oggi il loro impegno è far conoscere la santità di questo ragazzo scomparso a soli 15 anni.
Carlo nacque a Londra, poiché padre e madre si erano là trasferiti per ragioni di lavoro, in quanto Andrea Acutis era dirigente finanziario alla banca d’affari Lazard Brothers. Il piccolo fu battezzato con il nome di san Carlo Borromeo e del nonno paterno, proprietario di Vittoria Assicurazioni Carlo Acutis, dove il figlio Andrea entrò nel corpo dirigente e per tale motivo si trasferì con la famiglia da Londra a Milano. Nella città di sant’Ambrogio e di san Carlo, il bambino frequentò la scuola elementare e media dalla Suore Marcelline, per poi accedere al liceo classico dell’Istituto Leone XIII, retto dai Gesuiti, inoltre crebbe all’ombra della parrocchia di Santa Maria Segreta. Nonostante le frequentazioni di ambienti religiosi, si può a ragione affermare che il suo percorso di fede e di santità fu soprattutto personale e ciò lo si evince in particolare dal suo apostolato, legato alle devozioni della Tradizione della Chiesa e dalla sua spiritualità, che può essere tranquillamente posta in parallelo a quella dei suoi modelli di riferimento: santi Francisco e Jacinta Marto (i veggenti delle apparizioni di Nostra Signora di Fatima), san Domenico Savio, san Luigi Gonzaga e san Tarcisio, martire del III secolo, che morì per difendere il Corpo di Cristo mentre stava portando a dei cristiani incarcerati l’Eucaristia, durante le persecuzioni dell’imperatore Aureliano.
Intelligente e molto gioioso, il beato Carlo si impegnava nello studio, amava giocare a calcio, andare in montagna e occuparsi di computer, oltre ad avere un atteggiamento caritativo nei confronti dei bisognosi. Proprio attraverso la passione per l’informatica, divenne apostolo di Internet, infatti, ideò, progettò e realizzò quattro bellissime mostre virtuali, ma la cui fruibilità è anche possibile traslarla fisicamente laddove è richiesto. Esse sono dedicate alle apparizioni della Madonna, ai Miracoli Eucaristici, a Inferno-Purgatorio-Paradiso, infine, agli Angeli e demoni.
La mostra sui miracoli eucaristici nel mondo venne realizzata con la collaborazione dell’Istituto San Clemente I Papa e Martire. L’allestimento, oltre che on-line, è già stato ospitato in tutti i cinque continenti: negli Stati Uniti d’America si è arrivati ad oggi a quasi 10.000 parrocchie; nel resto del mondo questa mostra è arrivata in centinaia di parrocchie e ha raggiunto i santuari mariani più celebri come Fàtima, Lourdes e Guadalupe.
La Grazia divina ha preservato Carlo dalla dilagante cultura moralmente corrotta, ma anche dalla corruzione dottrinale e pastorale della Chiesa contemporanea. Prescelto dal Signore, si ammalò nel 2006, improvvisamente, di leucemia fulminante, che lo portò via il 12 ottobre, in soli tre giorni, mentre era ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza, dopo aver offerto le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa, richiamando così il sacrificio delle proprie esistenze compiuto proprio per queste motivazioni, oltre che per la conversione dei peccatori, a san Francisco e santa Jacinta Marto.
Fu sua volontà essere sepolto nel cimitero di Assisi, luogo dove è rimasto fino alla traslazione delle sue spoglie, avvenuta il 6 aprile 2019, data in cui, dopo alcuni giorni di preparazione con la preghiera nella basilica inferiore di San Francesco e in San Rufino, i suoi resti, dopo esser stati riesumati dal cimitero cittadino e trattati per essere conservati (compreso il volto, ricoperto da una maschera di silicone), sono stati traslati nel Santuario della Spogliazione di Assisi (adiacente al sito dove san Francesco rifiutò ogni bene paterno), all’interno di un monumento funebre bianco nella navata destra. Nello stesso Santuario Carlo è stato beatificato il 10 ottobre 2020 con una celebrazione presieduta dal cardinale Agostino Vallini in rappresentanza del Papa.
Grazie al suo insegnamento innocente e carico di autentica fede, molti si sono convertiti, hanno scoperto la Verità del Vangelo e hanno cambiato vita. Ma i genitori hanno raccolto e continuano a raccogliere grazie e miracoli avvenuti per sua intercessione, come quello che lo ha portato all’onore degli altari: la guarigione del bambino brasiliano Matheus, affetto da una grave malformazione del pancreas. Il 12 ottobre 2013, nella chiesa di San Sebastiano in Brasile, di cui era parroco padre Marcelo Tenorio, era in corso la benedizione con una reliquia di Carlo Acutis, si trattava di un pezzo del suo pigiama macchiato di sangue, che il beato indossava quando giunse il suo dies natalis. Il nonno gli suggerì di toccare con fede la reliquia e da quel monto Matheus non vomitò più e guarì completamente. Nel febbraio 2011 il bambino fu sottoposto a una serie di esami, dai quali risultò che la malattia era scomparsa e il suo pancreas era tornato alla forma normale. La guarigione «istantanea, completa e duratura» è stata ritenuta scientificamente inspiegabile.