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I Padri dell’Occidente (Parte IV)

Liturgia17 Giugno 2021
Testo dell'audio

La più antica e, allo stesso tempo, più importante rappresentazione del Servizio eucaristico risale all’inizio del secondo secolo, e si trova nella cosiddetta “Cappella greca” nella Catacomba di S. Priscilla. Si compone di un ciclo continuo di affreschi, il cui centro mostra la frazione del pane (fractio Panis). Poiché l’artista ha posto questa parte dell’immagine proprio sopra l’altare, deve essere considerato come una pala d’altare. Rappresenta la frazione liturgica del pane consacrato, che precede la santa Comunione, dalle mani del vescovo.

Sopra un divano semicircolare si trovano sei persone sdraiate, cinque uomini e una donna. A destra del divano, ossia, al posto d’onore, su uno sgabello basso è seduto un uomo, che deve essere il personaggio principale, perché lui solo porta la barba. Egli è certamente colui che presiede, il “capo tra i fratelli“, colui che offre il sacrificio, perché tiene il pane in mano, e con tutto il suo comportamento mostra che sta per spezzarlo per i suoi compagni. Vicino ai suoi piedi si trova un calice, che ha la forma di una coppa abbastanza grande a doppia maniglia; un po’ più lontano vi sono due piatti contenenti due pesci e cinque pani, e ad entrambe le estremità della scena vi sono cesti pieni fino all’orlo di pane.

Questi cinque pani, due pesci e sette cesti pieni sono senza dubbio un’allusione alla meravigliosa moltiplicazione dei pani e al nutrimento della moltitudine da parte del nostro divino Salvatore, perché in questo miracolo tutta l’antichità cristiana riconobbe una prefigurazione del banchetto eucaristico. Vicino alla pala è raffigurato il tradizionale sacrificio di Abramo, che ci ricorda il sacrificio eucaristico. Le altre scene che circondano quella della frazione del pane sono simboliche e mettono in luce i vari aspetti e gli effetti dell’Eucaristia come sacrificio e come santa Comunione.

È degno di nota che solo nella “cappella greca” e nella cripta di Lucina entrambe le specie eucaristiche sono rappresentate, mentre nei dipinti successivi il vino è mancante, e nel miracolo dei pani appare solo il pane. L’affresco, di grande significato, rappresenta il momento del servizio eucaristico, in cui il celebrante divide il pane consacrato, per distribuirlo con il sangue di Cristo nel calice ai fedeli presenti.

Nelle cappelle più grandi di solito veniva posto sopra o accanto alla tomba di un martire un altare, sopra il quale veniva celebrato il Sacrificio Eucaristico. Il tavolo-credenza, su cui collocare il pane e il vino, era una nicchia sistemata nel muro o una lastra sporgente. Inoltre, si trovano molte rappresentazioni liturgiche. Entriamo nelle catacombe di S. Callisto e consideriamo più da vicino due dipinti eucaristici.

Su un tavolo a tre gambe sono raffigurati tre pani e un pesce; vicino sul pavimento vi sono sette ceste piene di pane. Cosa illustra questa mistica rappresentazione? La tavola non può essere che la tavola del Signore, la tavola (altare) del Sacrificio Eucaristico. Il pesce che giace su di essa è un antico emblema cristiano di “Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Salvatore.” Dato che l’artista ha collocato il pesce sulla tavola con i pani, è naturale immaginare che la sua idea fosse che Gesù Cristo il Pesce Divino, è veramente presente e offerto sull’altare sotto l’apparenza del pane. I sette cestini pieni di pane, che circondano la tavola, sono senza dubbio destinati a insinuare che si tratta, allo stesso tempo, di un tavolo da pranzo, un tavolo dal quale il fedele, come dice S. Paolino di Nola († 431), riceve il “vero pane e il pesce d’acque vive”.

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