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Giovedì Santo

Omelie di un domenicano per l'anno liturgico14 Aprile 2022
Testo dell'audio

Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore. Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza.

Il salmista dice che il Signore ha lasciato un ricordo, o un memoriale, dei suoi prodigi. Quando ha lasciato questo memoriale? Penso che l’abbia fatto soprattutto oggi, Giovedì Santo. Questo memoriale è il Santissimo Sacramento, che Egli ha istituito oggi, dopo aver consumato l’ultima Pasqua con i Suoi dodici apostoli. Cristo stesso chiamò il Santissimo Sacramento, e la Messa, il Suo memoriale. Dopo aver offerto la prima Messa, disse loro: Fate questo in commemorazione di Me; o, come anche si potrebbe tradurre, “Fate questo come Mio memoriale”.
Il Santissimo Sacramento è dunque il memoriale delle opere meravigliose di Nostro Signore. Ma di quali opere? Innanzitutto, penso che sia un memoriale dell’Incarnazione, per mezzo della quale il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. L’Incarnazione è la più grande delle opere, poiché per essa il Creatore è entrato nella Sua creazione. Ma ad ogni Messa, per il miracolo della transustanziazione, viene a trovarsi in una parte nuova della Sua creazione. Perciò, la Messa è come un’eco dell’Incarnazione. Ecco perché, al termine della Messa, leggiamo il prologo del vangelo di san Giovanni. Sentiamo, in quel prologo, come il Verbo un tempo si fece carne, proprio come ora il pane diventa la carne del Verbo, e il vino diventa il Suo sangue, per essere nostro alimento. E poiché questo memoriale dell’opera meravigliosa dell’Incarnazione è anche il nostro nutrimento, il salmista passa subito a parlare del cibo. Dice: Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi. Egli dà il cibo a chi lo teme.
Ma il Santissimo Sacramento è il memoriale non solo dell’Incarnazione, ma anche di un’altra delle opere meravigliose di Nostro Signore. Perché è soprattutto un memoriale della Sua Passione. La Passione è stata un’opera meravigliosa, perché per mezzo di essa Cristo ha riconciliato cielo e terra. Volendo assicurarsi che non dimenticassimo mai la Sua Passione, ha istituito la Santa Eucaristia come Suo memoriale vivente. Nell’Antico Testamento, questa stessa parola “memoriale” era talvolta usata per riferirsi a certe offerte che gli ebrei dovevano fare a Dio, per esempio i dodici pani che i sacerdoti mettevano ogni sabato nel luogo santo del tempio. A proposito di questi pani, Dio disse a Mosè: Porrai incenso lucidissimo sopra di essi, affinché il pane sia come un memoriale di oblazione al Signore (Lv 24,7).
Questa è stata una figura di ciò che Cristo ha fatto nel cenacolo il Giovedì Santo. Mediante la sua preghiera, come puro incenso, fece del pane eucaristico un memoriale dell’oblazione del Signore, cioè dell’offerta che doveva fare l’indomani dalla Croce al Suo Padre celeste. Perché consacrando prima il Suo corpo e poi il Suo sangue, Gesù ci ha lasciato un’immagine della separazione fisica del Suo corpo e del Suo sangue sul Calvario.
Ma ciò fa sorgere una domanda: se il Santissimo Sacramento è un memoriale della Passione di Nostro Signore, perché lo ha istituito la notte prima della Sua Passione? Di solito, un memoriale nasce dopo di ciò che commemora. Ad esempio, un monumento ai caduti viene eretto solo quando la guerra è finita e la pace è tornata. Allora, perché Nostro Signore ha istituito questo memoriale prima di soffrire, invece che nei quaranta giorni durante i quali rimase sulla terra dopo la risurrezione?
Mi vengono in mente diversi motivi. Forse lo ha fatto, in primo luogo, per mostrare che, come Dio, tutti i tempi gli sono presenti contemporaneamente. Proprio come i profeti, parlando per ispirazione dello Spirito di Dio, parlano talvolta di eventi futuri come se fossero già accaduti, così Egli commemora la Sua Passione ancor prima che sia iniziata.
Un’altra ragione potrebbe essere che ha voluto mostrare agli apostoli, e a noi, quanto fosse volontaria la Sua Passione. È vero che già in tre occasioni, prima di entrare a Gerusalemme la Domenica delle Palme, aveva predetto che sarebbe stato messo a morte dai sommi sacerdoti e dai pagani. Ma volle insegnar loro con i fatti, oltre che con le parole, che conosceva in anticipo la Sua Passione, e l’accettava liberamente. Chi ama è sempre alla ricerca di nuovi modi per dimostrare il suo amore alla persona amata. E il grande segno dell’amore di Cristo per le anime è che non solo ha accettato la Sua Passione quando è arrivata, ma l’ha accolta in anticipo e, per così dire, ne è andato alla ricerca. Perciò ha istituito il memoriale della Sua Passione ancor prima di soffrire, per mostrare che avrebbe sofferto liberamente.
Penso che ci sia una terza ragione, che riguarda gli apostoli. Nostro Signore sapeva che Satana era terribilmente attivo quella notte. Il diavolo aveva già preso il controllo di Giuda Iscariota e probabilmente sperava di catturare anche gli altri apostoli. Cristo ne rivela qualcosa quando dice, parlando degli apostoli: ecco, satana vi ha cercato per vagliarvi. Deve essere per questo che dice con tanta insistenza a Pietro, Giacomo e Giovanni: Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Per questo volle rafforzare gli apostoli con ogni grazia possibile. Volle dare loro la Comunione, e riempirli dei frutti del Sacrificio della Croce, anche se questo sacrificio non era ancora avvenuto.
Forse possiamo anche dire che Cristo ha istituito la Santa Eucaristia oggi perché ha voluto istituire il sacerdozio. Dicendo: “Fate questo come Mio memoriale”, Nostro Signore ha fatto, dei dodici apostoli, dodici sacerdoti della nuova alleanza. Questa alleanza è eterna, e così il salmista, dopo aver parlato delle opere meravigliose e del cibo, prosegue dicendo: Si ricorda sempre della sua alleanza. Gesù volle avere con Sé i Suoi sacerdoti nel Getsemani, per farGli compagnia durante il tempo della Sua agonia. Forse in questo modo ha voluto manifestare il Suo desiderio che i sacerdoti della nuova alleanza veglino con Lui fino alla fine dei tempi. Voleva anche che ci fosse almeno un sacerdote, san Giovanni, ai piedi della Croce. San Giovanni sul Calvario rappresenta tutti i futuri sacerdoti: Cristo ha voluto che egli fosse il testimone, in loro nome, del sacrificio che offriranno fino al Suo ritorno.
Infine, alcuni scrittori ritengono che la Beata Vergine Maria godesse del privilegio, di cui hanno goduto alcuni santi, di preservare le specie eucaristiche, e quindi la presenza reale, dentro di sé, da una Comunione all’altra. Se, come credono alcuni, anche lei era presente all’Ultima Cena e ricevette la Santa Comunione, che cosa ne consegue? Vorrebbe dire che, in qualche modo meraviglioso, quando Egli soffrì, la Sua passione avvenne anche in lei; che quando Egli morì sulla croce, morì anche in lei. Possiamo solo speculare su questo mistero. Ma il Signore sapeva quanto fosse grande il desiderio di Sua madre di dare la vita per i peccati del mondo in unione con Lui. Quindi possiamo essere certi che Egli associò Sua madre il più strettamente possibile alla Sua passione.
Il Santissimo Sacramento è davvero il memoriale delle Sue opere meravigliose, ed è certamente non meno meraviglioso di esse.

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