Figlio unico: anche dalla Cina può venire una buona notizia…

Può dalla Cina venire una buona notizia, in particolare di questi tempi? Sembra proprio di sì. Qualche settimana fa il Partito Comunista Cinese ha tenuto un importante appuntamento, quello per decidere del quattordicesimo Piano Quinquennale, da cui come di consueto sono scaturite pagine e pagine di linee guida su come dovrà essere la società cinese nei prossimi anni. L’odiata frase “pianificazione familiare” è scomparsa dal piano quinquennale. “Pianificazione familiare” era – le dittature in Cina come da noi, hanno paura delle verità e delle parole che le esprimono – un eufemismo per la politica del figlio unico. è stata finalmente eliminata dal Piano quinquennale. E probabilmente ha causato il più alto numero di bambini uccisi nella pancia della madre di tutta la storia umana.
Ne ha dato notizia, in maniera molto discreta il giornale semiufficiale Global Times menzionando fra le decisioni del Partito Comunista Cinese una politica molto più “inclusiva”; e dando così un segnale importante, e cioè che l’era dei limiti per la nascita dei bambini sta volgendo al termine. Lo ha ammesso anche Zhai Zhenwu, un esperto della popolazione precedentemente impiegato dalla Commissione nazionale per la pianificazione familiare, un uomo che ha fuorviato sia il pubblico cinese che i tiranni di Pechino sulle prospettive demografiche della Cina. Lo ha fatto, secondo voci cinesi libere, sia con teorie malthusiane che con statistiche falsate: “Le restrizioni alla nascita saranno sicuramente eliminate gradualmente. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione”, ha detto Zhai Zhenwu.
Non dimentichiamo che la Cina negli anni passati ha compiuto crimini di portata straordinaria in questo campo, con aborti forzati, omicidi a sangue freddo di donne e bambini, e sterilizzazioni di massa; che meriterebbero giustamente una Norimberga, in cui persone come Zhai Zhenwu dovrebbero rispondere dei loro crimini esattamente come i gerarchi nazisti. Che, se non ricordo male, sono stati impiccati.
È giusto ricordare, nel momento in cui finalmente questo obbrobrio, su cui sono stranamente silenziosi tutti i possibili difensori di “diritti”, umani e meno umani, qui in occidente, chi eroicamente all’interno di una delle peggiori dittature mai esistite si è battuto, e, in ultima analisi, ha vinto.
Uno di loro si chiama Yi Fuxian, è un medico che si è formato in una delle migliori scuole mediche della Cina, Xiangya, nella provincia dell’Hunan meridionale. Nel 1999 lavorava nel dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’Università del Wisconsin-Madison. Era uno dei ricercatori e dei medici più competenti nel suo campo.
Yi aveva una passione collegata con la sua professione: fare ricerche e studiare la situazione demografica della Cina. Quando ha iniziato nei primi anni 2000 i fan della politica del figlio unico spargevano terrore a piene mani affermando che la popolazione cinese avrebbe raggiunto i 4 miliardi di persone nel 2050 senza una politica del figlio unico.
Una menzogna, e quelli che la sostenevano, per compiacere il Partito, erano degli analfabeti, in demografia. Yi Fuxian ha avuto il coraggio di mettere allo scoperto le loro menzogne. Ha cercato di farlo in maniera ufficiale, ma naturalmente i funzionari di Pechino non hanno accettato le sue conclusioni, e i suoi studi. Allora ha pubblicato la sua ricerca su Internet; si era agli inizi del secolo, e il controllo sulla rete non era così occhiuto e capillare come è adesso.
La sua ricerca si è diffusa in modo virale su forum popolari come Tianya, e ha guadagnato milioni di seguaci. Fu il primo a sottolineare che la Cina non avrebbe mai avuto 4 miliardi di persone e che tutte le proiezioni sulla popolazione di Pechino dagli anni Settanta in poi si erano sbagliate. La Commissione nazionale per la pianificazione familiare aveva deliberatamente modificato le statistiche in censimenti consecutivi per aumentare artificialmente il tasso di natalità e continuare a spargere il panico nella popolazione. Dopo la sua ricerca pionieristica, le voci per la riforma sono diventate sempre più forti. Yi ha subito censure, ovviamente, e per anni non gli è stato permesso di mettere piede in Cina. Quando la Cina ha allentato la sua politica del figlio unico, Yi è stato invitato a tornare, ha tenuto seminari in molte università e forum accademici, è diventato una figura popolare sia tra i maoisti di sinistra che tra i pro riforma. Davvero, anche dalla Cina possono venire notizie belle…