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Crema, perla nel cuore della pianura padana

Tesori d'Italia18 Agosto 2018
Testo dell'audio

Sorge nel cuore della pianura lombarda la città di Crema, forte di una storia plurimillenaria, testimoniata da ritrovamenti archeologici risalenti sino al quarto millennio a.C.. La felice collocazione geografica, caratterizzata dalla presenza di numerosi corsi d’acqua quali il Serio, l’Adda e l’Oglio, ha favorito l’insediamento di numerose popolazioni fin dall’epoca pre-romana.

Secondo la tradizione, la fondazione della città di Crema risalirebbe al 570 d.C. quando di fronte alla minaccia dei Longobardi, fuggiaschi provenienti da città romane vicine si rifugiarono in quest’area.

 

Crema, feudo dei Canossa

Nell’XI secolo, il territorio cremasco era parte dei feudi appartenuti alla gloriosa dinastia dei Canossa. Nel 1098 la grande Duchessa Matilde, non avendo eredi, lasciò tali possedimenti al Vescovo di Cremona. Crema fu così assoggettata alla Diocesi di Cremona, mentre parte del territorio cremasco dipendeva da quelle di Lodi e di Piacenza. Solo nel 1580 verrà fondata la Diocesi di Crema, “liberandola” così dal controllo delle realtà vicine.

Anche Crema partecipò alle lotte fra i Comuni del Nord Italia e l’imperatore germanico, che divennero più intense e violente nel corso del XII secolo. Crema si schierò dalla parte dei Comuni guidati da Milano, in aperto contrasto con l’imperatore Federico I Hohenstaufen detto il Barbarossa.

Gli scontri fra i Comuni del Nord Italia e l’Imperatore germanico continuarono con alterne fortune per i due schieramenti fino alla battaglia di Legnano del 1176. Grazie anche all’appoggio decisivo di Papa Alessandro III, che aveva scomunicato il Barbarossa, i Comuni riuscirono a sconfiggere definitivamente l’Imperatore, ponendo fine alle sue mire espansionistiche.

 

Fra Duecento e Trecento

Nonostante la fine del conflitto con l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Crema non riconquistò la pace. Ad opporsi fortemente alla ricostruzione della città, fu Cremona, che vantava diritti sul capoluogo cremasco concessi da Matilde di Canossa. L’ultimo decennio del XII secolo fu così contraddistinto da continue lotte fra le due città. A causa di questo conflitto, si rese necessaria per Crema la costruzione di una nuova cinta muraria.

Il XIII secolo si caratterizzò per la straordinaria fioritura economica della città. L’agricoltura, favorita dalla grande abbondanza di corsi d’acqua, ed il commercio con le città più importanti della Lombardia garantirono a Crema un periodo di grande ricchezza e splendore. Simbolo di questa rinascita cittadina fu la ripresa dei lavori di costruzione e decorazione del Duomo.

 

Dal vessillo di San Marco agli Asburgo

Ad inizio Quattrocento Crema si trovò contesa fra Milano e Venezia. L’inasprirsi degli scontri portò alla decisiva battaglia di Ghiara D’Adda del 1449 vinta dalla Serenissima contro l’esercito milanese.

Crema entrò così a far parte dei territori sotto il controllo veneziano, il quale durò quasi ininterrottamente fino al 1797 quando Napoleone conquistò Venezia a seguito della spedizione in Italia. Il dominio veneziano favorì lo sviluppo economico, culturale e architettonico della città di Crema. L’edilizia sacra conobbe uno sviluppo straordinario fra Quattrocento e Cinquecento con  la costruzione delle chiese di San Domenico, Sant’Agostino, San Bernardino e della Basilica di Santa Maria della Croce.

La breve dominazione napoleonica portò a Crema non solo le idee ma anche le intolleranti violenze della rivoluzione francese. Particolarmente duro fu l’atteggiamento preso dai nuovi padroni della città nei confronti degli enti ecclesiastici. Fra le misure imposte vi fu la chiusura del seminario e la soppressione degli ordini religiosi e dei loro conventi come per esempio Sant’Agostino, San Francesco e San Domenico.

Successivamente al Congresso di Vienna, Crema passò sotto il controllo degli Asburgo fino ai moti risorgimentali italiani.

 

Questo testo di Stefano Macconi è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. E’ possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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