Corfù: Arte al servizio della fede

Passeggiando per l’isola greca di Corfù, non si può non rimanere ammirati dalla semplice bellezza che l’isola offre in dono ai visitatori: il mare cristallino e il cielo nitido e azzurro incorniciano gli aspri profili delle terre colme di verde, ripide e scoscese, ma di un fascino ancestrale, favorito dal clima mediterraneo e dalla pace, che donano i luoghi più segreti. La natura si coniuga perfettamente con l’opera dell’uomo, che ha lasciato magnifici segni del proprio passaggio fra cui spiccano noti monumenti religiosi e civili, tutt’oggi ben conservati e testimoni della lunga e articolata storia dell’isola e dei suoi abitanti.
Mantiene le sue antiche forme bizantine la chiesa dedicata ai santi Giasone e Sosipatro, i due discepoli di Paolo che, secondo la tradizione, convertirono i corfiotti al Cristianesimo. Eretta nell’XI secolo sulle rovine di un monastero, conserva le tombe dei santi e rappresenta un importante luogo di devozione e pellegrinaggio locale.
Gioiello di Corfù è la chiesa di San Spiridone, che ospita le reliquie del santo di Trimitonte: nato in una famiglia di pastori cristiani nella seconda metà del III secolo a Cipro, in seguito alla morte della moglie si dedicò interamente al servizio di Dio e fu nominato vescovo della sua città natale. Durante la persecuzione dell’imperatore Massimiano, venne arrestato ed esiliato.
Data l’importanza strategica dell’isola, sono molti i monumenti civili, un tempo necessarie fortezze militari, che si conservano lungo le coste: la Cittadella vecchia, ricostruita dai Veneziani su di un precedente complesso bizantino, ospita un obelisco sormontato dalla Croce; completamente restaurata, è oggi utilizzata per eventi culturali. La Cittadella nuova, invece, un’imponente struttura di fortificazioni sopra il porto vecchio, che in parte sostituì la fortezza precedente in età moderna, è diventata un sito turistico. Eretta fra il XVI e il XVII secolo sotto la supervisione dell’architetto Francesco Vitelli, è dotata di una serie di gallerie che la collegano ad altri avamposti difensivi e offre un magnifico panorama sul mare e sull’isola interna.
Celebre rimane castel Sant’Angelo, un maniero bizantino posto sul punto più alto della linea di costa nord-occidentale di Corfù, posizione strategica di primaria importanza mai caduta nelle mani dei diversi assedianti nel corso della storia ed, anzi, fondamentale nella difesa contro gli attacchi ottomani sia come strumento di guerra, sia come rifugio per la popolazione. Questa fortezza inespugnabile fu utilizzata dalla Serenissima durante l’assedio ottomano del 1537, come racconta anche Paolo Giovio, e nel 1571, quando i Turchi tentarono nuovamente di impadronirsi dell’isola, senza successo.
Questo testo di Lorenzo Benedetti è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it