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Cina-Vaticano: mons. Sanchez Sorondo colpisce ancora

Pensieri e Voce11 Dicembre 2019
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La Ost Politik vaticana verso la Cina continua, a dispetto delle notizie tutt’altro che confortanti che giungono da più parti dell’Impero di Mezzo, e dalle prese di posizione di personalità come il cardinale Joseph Zen, che ammoniscono: c’è il reale rischio che la Santa Sede dia la sua benedizione a una Chiesa scismatica in Cina, sotto l’egida del Partito Comunista. Non a caso negli ultimi giorni hanno creato scalpore le parole di uno dei nuovi vescovi nati dall’accordo segreto fra Cina e Vaticano secondo cui per i credenti cinesi la fedeltà alla Patria deve precedere quella alla Chiesa. Che, se vogliamo, è esattamente il contrario di quanto insegnato dalla Chiesa stessa nel corso dei secoli.

Ma tutto sembra orientato a creare le condizioni perché si realizzi il grande sogno di papa Bergoglio, di un viaggio a Pechino. Una soddisfazione grandissima per il Pontefice regnante, raggiungere un traguardo che sembrava impossibile, arrivare là dove i suoi predecessori non sono riusciti, e che importa se per ottenere questo scopo si deve sacrificare una Chiesa coraggiosa e fedele a Roma…Già è probabile che lo si sia fatto. Il cardinale Joseph Zen nella sua recente intervista a un sito di Taiwan afferma che non è escluso che l’accordo siglato nei mesi passati fra Vaticano e Pechino fosse in buona sostanza eguale o equivalente a quello che Benedetto XVI non ha voluto ratificare, perché non ha voluto sacrificare la Chiesa sotterranea cinese.

Ma sul fronte dei rapporti sino-vaticani dobbiamo registrare adesso una new entry. Il Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, l’argentino Manuel Sanchez Sorondo, ha partecipato nei giorni scorsi a una Conferenza sulla donazione e sul trapianto di organi a Kunming, nel Sud-Ovest della Cina. E già questa presenza e partecipazione, in un Paese accusato da anni di praticare espianti forzati di organi, potrebbe e dovrebbe fare arricciare il naso, se vogliamo. Ma tant’è. Mons. Sorondo qualche tempo fa si guadagnò l’attenzione dei media affermando che in Cina si pratica la Dottrina Sociale della Chiesa. E questa volta ha continuato nella sua opera di elogi e gentilezze. “Papa Francesco ha amore e fiducia nella Cina e la Cina si fida di Papa Francesco”, ha affermato il vescovo subito dopo la Conferenza. “In questa dinamica, – ha continuato – il prossimo passo è raggiungere [un accordo per stabilire] relazioni diplomatiche”. Nel 2018, in un viaggio in Cina, Sorondo disse di aver trovato la “Cina straordinaria” con un’etica del lavoro eccezionale, e aggiungendo che “in questo momento, i cinesi sono quelli che applicano meglio l’insegnamento sociale cattolico”. Il che, viste le condizioni del lavoro nel Paese, e l’esistenza di campi di lavoro forzato per dissidenti, per la rieducazione, e così via sembra veramente straordinario. E adesso afferma che i prossimi passi sarebbero quelli di stabilire relazioni diplomatiche (sacrificando Taiwan, un gesto mai compiuto in precedenza dalla Santa Sede) con un viaggio del Papa in Cina e un invito ai leader cinesi a visitare il Vaticano. E visto il rifiuto del Pontefice di dire qualche cosa sulle proteste a Hong Kong, durante il viaggio di ritorno dal Giappone, e il gradimento espresso da Pechino il quadro tracciato da Sorondo appare tutt’altro che irreale.

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