Catechismo breve (Parte II)

In questa sezione tratteremo:
a. La conoscenza di Dio mediante la ragione,
b. La conoscenza di Dio mediante la fede;
c. La natura intima di Dio come la Santissima Trinità;
d. La natura e l’operato del Figlio.
Articolo 1: L’esistenza di Dio si può conoscere con certezza mediante la sola ragione.
“Se qualcuno dice che il Dio unico e vero, nostro creatore e signore, non può essere conosciuto con certezza, grazie al lume naturale dell’umana ragione, attraverso le cose create: sia anatema.” (Concilio Vaticano I, DH 3026)
“Dio… può essere conosciuto con certezza e può anche essere dimostrato con il lume naturale della ragione… come causa per mezzo degli effetti.”(Giuramento antimodernista, DH 3538)
La Chiesa sta qui dichiarando che l’esistenza di Dio può essere conosciuta, ed anzi dimostrata, dalla ragione.
Può essere dimostrata deducendo la Sua esistenza dalle cose create come causa dagli effetti. Le Sacre Scritture ci indicano tre tipi di cose create dai quali possiamo dedurre l’esistenza di Dio:
I) La natura;
II) La coscienza;
III) La soddisfazione dei nostri bisogni naturali.
La Natura
Il libro della Sapienza (13. 5) afferma: “Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’autore”. San Paolo scrive (Rm 1.20): “Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità.”
Possiamo esprimere questa dottrina come segue: l’armonia, la bellezza, l’ordine, la complessità, la grandezza e la sublimità della Creazione è tale che non potrebbe essere altro che opera di Dio.
L’idea che esista come risultato del puro caso o dell’evoluzione è ancora meno probabile di fatti che se tutte le enciclopedie del mondo e tutti i libri mai scritti fossero l’effetto dall’esplosione di un’enorme fabbrica di carta e di inchiostro. Una tale probabilità è così piccola da essere del tutto scartata.