Gli abortisti e le loro campagne di incoerenza

“Libera di abortire” è l’ennesima campagna abortista, promossa da Radicali Italiani e altre associazioni che ne condividono gli intenti. Scorrendo articoli e notizie che ne parlano non si trovano ragioni e contenuti che attestino il senso di una campagna come questa, a conferma che il mondo abortista ha dalla sua ideologia ed emotivismo.

In questa puntata, ripercorriamo alcuni punti che confermano questa impressione, come l’estensione oltre le 22 settimane per l’aborto “terapeutico”, ovvero in caso di malformazioni fetali, l’apposizione del nome della madre, anziché del padre, in caso di sepoltura del feto e la presunta continuità assistenziale ospedaliera dopo mesi di insistenza sulla RU486.