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Angeli, Giudizio e dannazione

Liturgia25 Aprile 2018
Testo dell'audio

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

La maggiore di tutte le soppressioni è quella che avviene alla VII domenica di Pasqua (Anno C). Qui il passo Ap 22, 12-20 è stato abbreviato nel modo seguente: primo, il v. 15 («Fuori [della città santa] i cani, i fattucchieri, gli immorali,  gli omicidi, gli idolatri e chiunque ami e pratichi la menzogna») è stato tolto; poi i vv. 18-19 («Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro. E a chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa descritti in questo libro») sono stati rimossi. Michael Davies osserva (MD p. 151): «Chiaramente il versetto 15 è stato omesso per l’implicazione negativa che non tutti gli uomini siano necessariamente salvati e, avendo omesso il versetto 15, i versetti 18 e 19 dovevano essere tolti per l’implicazione negativa che coloro i quali manomettono le Scritture saranno esclusi dal Paradiso».

Mettere in pratica il Cristianesimo

Qui ci riferiamo semplicemente alla soppressione dell’epistola nella domenica Settuagesima 1Cor 9, 24-27 che contiene le parole «ogni atleta si astiene da tutto» (25a) e «castigo il mio corpo e lo porto in schiavitù» (27a).

Simbolismo sacro

Qua ci riferiamo alla soppressione dei vv. 1-4, 11b e 14-16 dal primo capitolo dell’Apocalisse alla festa di san Michele Arcangelo, dove la descrizione del Figlio dell’Uomo nella sua Divinità è diluita, nonché ci riferiamo all’impoverimento della forza catechetica di questi versetti.

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