Aggrediti e aggressori negli Stati Uniti ed in Russia

La notizia è di importanza storica: esiste una concreta possibilità che negli Stati Uniti sia cancellato il crimine dell’aborto. Un sito di informazioni europeo ha infatti pubblicato la bozza di un testo di voto della Corte Suprema americana, secondo cui i princìpi su cui si basano le sentenze Roe vs Wade del 1973 e Planned Parenthood v. Casey del 1992, che hanno legalizzato l’aborto, vanno capovolti: “La Costituzione non fa alcun riferimento all’aborto e nessun diritto del genere è implicitamente tutelato da alcuna disposizione costituzionale. […] Riteniamo che Roe e Casey devono essere annullate. È tempo di dare ascolto alla Costituzione e l’autorità di regolamentare l’aborto deve essere restituita al popolo e ai suoi rappresentanti eletti”.
Il testo è stato redatto dal giudice Samuel Alito, ma avrebbe ricevuto l’approvazione di altri quattro giudici repubblicani mentre altri tre sarebbero contrari ed incerta è la posizione del presidente della Corte John Glover Roberts jr. La proposta comunque avrebbe la maggioranza dei voti: cinque o sei su nove. Tutto il fronte abortista sta naturalmente scendendo il campo per impedire che ciò avvenga. La prima mossa sembra essere stata proprio quella di fatto conoscere in anticipo il testo di una sentenza che può essere ancora modificata, per creare una fortissima pressione sui giudici. Il presidente della Corte Suprema Roberts ha confermato l’autenticità della bozza, ma ha definito la fuga di notizie un raro caso di violazione della segretezza delle deliberazioni della Corte Suprema. Dalla Casa Bianca è intervenuto a sua volta il presidente Joe Biden, invitando il Congresso ad approvare una legge che codifichi il diritto all’aborto, anche se i Democratici sembrano mancare dei voti per riuscirci. Ma il peggio probabilmente deve ancora venire. Eric Sammons, direttore di Crisis Magazine, prevede che se la posizione della Corte dovesse essere ribaltata a giugno, nell’estate del 2022 potrebbero avvenire gravi disordini e far esplodere quel clima di divisione interna che è stato introdotto dall’aborto.
Il diritto alla vita dei bimbi non nati è sacrosanto e si basa sul dovere che ha ogni uomo di rispettare la vita umane innocente. Su cosa si basa, invece, il preteso diritto delle donne a uccidere i figli che crescono nel loro grembo? Nessuno può mettere in dubbio che la soppressione di un feto nel seno materno sia l’uccisione di un essere umano. Perché questo delitto viene trasformato in un diritto? La risposta sta nella convinzione che l’essere umano che viene soppresso non sia innocente. Il processo logico e psicologico è quello per cui l’aggressore, accusa di aggressione la propria vittima L’invasione russa dell’Ucraina ci aiuta a comprenderlo. Secondo Putin, cancellando l’identità politica e fisica dell’Ucraina, la Russia si difende dall’ingiusta aggressione che da anni la stessa Ucraina condurrebbe contro la Russia, con l’appoggio della Nato e dell’Occidente La donna che sopprime il proprio figlio, si giustifica a sua volta definendo l’aborto un atto di legittima difesa contro un ingiusto aggressore che minaccia la sua salute e il suo benessere fisico, psicologico od economico
Un’ultima considerazione. La guerra in corso tra la Russia e l’Ucraina, secondo la presentazione che ne fanno Vladimir Putin e il patriarca di Mosca Kiril, è uno scontro di civiltà tra un mondo, quello russo che si richiama a valori religiosi e morali e un mondo, quello americano, guidato da un’élite corrotta, che nega e distrugge ogni valore tradizionale.
Però in Russia, dal 1920 ad oggi ogni donna ha il diritto di praticare l’aborto, che è sempre stato legale ed è coperto dall’assicurazione sanitaria a spese del bilancio statale. Negli Stati Uniti, dove è stato introdotto cinquant’anni dopo la Russia, c’è la possibilità di una clamorosa inversione di rotta, e Samuel Alito, che ha redatto la bozza di sentenza, è stato nominato Giudice della Corte suprema degli Stati Uniti, il 31 ottobre 2005, non da Donald Trump, ma da George W. Bush ,un presidente forse globalista, ma che certo aveva più rispetto dei diritti dell’uomo di Vladimir Putin.