A tre secoli dai Trattati di Utrecht

La Storia europea dei secoli moderni e contemporanei è segnata da una serie di trattati internazionali, che hanno nel corso dei secoli deciso la sorte dei popoli continentali e anche extracontinentali ed edificato le prospettive delle future generazioni, nel bene come nel male. Importanza assolutamente capitale per la geopolitica internazionale hanno avuto i Trattati di Westfalia (1648), a seguito della Guerra dei Trent’Anni, il Congresso di Vienna (1815) a seguito delle guerre napoleoniche, la Pace di Parigi-Versailles (1919), che chiuse in maniera catastrofica la Grande Guerra e gli accordi di Jalta (che “pace” non sono, ma un diktat all’intera umanità da parte dei tre vincitori della Seconda Guerra Mondiale).
Tutto ciò è certamente noto a chi mastichi di storia. Ma vi è anche tutta una serie di “paci minori”, meno note al grande pubblico, che al contrario hanno anch’esse definito la storia mondiale e i destini dei popoli. Fra queste un posto d’eccezione meritano i Trattati di Utrecht (poi divenuti Pace di Rastadt), avvenuti esattamente tre secoli or sono a chiusura della lunga e sanguinosa Guerra di Successione spagnola.
La Guerra di Successione spagnola fu la prima delle guerre di successione settecentesche e iniziò esattamente nel 1700 con la morte – avvenuta senza eredi diretti al trono – del Re di Spagna Carlo II d’Asburgo, le cui due sorelle avevano sposato, una, il Re di Francia Luigi XIV, e, l’altra, l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Leopoldo I d’Asburgo. Carlo II, prima di morire, aveva designato quale suo successore il nipote di Luigi XIV, Filippo d’Angiò, il quale, con l’appoggio del nonno, salì al trono di Madrid con il nome di Filippo V di Borbone-Spagna, ereditando i vasti dominii spagnoli in America, in Italia, nei Paesi Bassi. Gli Asburgo d’Austria, avendo gli stessi diritti dinastici, non accettarono di essere esclusi dalla successione (soprattutto non vollero assolutamente avallare l’eventualità che anche la Spagna finisse in mano al nemico di Versailles) e dichiararono erede legittimo Carlo d’Asburgo, figlio cadetto dell’Imperatore Leopoldo, dando inizio così alla Guerra di Successione spagnola.
Contro il Re Sole si formò infatti una grande coalizione: l’Impero, l’Inghilterra, l’Olanda e i loro alleati si scontrarono così contro Francia, Spagna, Portogallo e Ducato di Savoia. Siccome, però, il Duca di Savoia decise di mutare alleanza, Luigi XIV invase il Piemonte e assediò Torino. La capitale fu salvata, oltre che dall’eroico sacrificio dell’artigliere Pietro Micca, dall’intervento del Principe Eugenio di Savoia, generale al servizio dell’Impero nonché uno dei più grandi genii militari della storia: nel 1706 sconfisse le truppe del Re Sole nel celebre assedio di Torino. Dopo altri conflitti, durante i quali la Francia rischiò di essere invasa ma si salvò grazie al suo senso patriottico fomentato dall’ormai anziano Re Sole, si giunse appunto fra il 1713 e il 1714 ai Trattati di Utrecht e alla Pace di Rastadt.
I Trattati lasciarono un’impronta duratura nella geografia politica dell’Europa e nel futuro sviluppo del continente. I Borbone erano ormai strutturati in due Case regnanti, quella di Francia e quella di Spagna, sebbene con l’impegno formale di mai unificare i due Troni. Si tenga presente poi che venti anni dopo, nell’ambito degli eventi della Guerra di Successione polacca, il figlio di Filippo V di Spagna (e di Elisabetta Farnese, erede del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla), Carlo di Borbone, strappò con una guerra lampo il Regno di Napoli e quello di Sicilia agli Asburgo, facendo tornare il Sud-Italia nell’ambito del dominio spagnolo e istituendo di fatto il terzo Trono borbonico.
Questo testo di Massimo Viglione è tratto dalla rivista Radici Cristiane. Visita il sito radicicristiane.it