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La Magnanimità

Spiritualità20 Agosto 2022
Testo dell'audio

In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen

                                           In queste serie di letture considereremo la virtù della Magnanimità, prima di tutto nella sua natura, e poi nel suo ruolo nel cammino verso la perfezione.

  1. Natura

Appoggiandoci sull’analisi di padre Tanquerey nel suo Compendio di teologia ascetica e mistica e più precisamente sull’insegnamento di san Tommaso d’Aquino, intendiamo questa virtù come una delle quattro virtù integranti ed annesse della fortezza; la fortezza costituendo con la prudenza, la giustizia, e la temperanza le quattro virtù cardinali.

Le altre virtù integranti della fortezza sono la magnificenza, la pazienza e la costanza. Mentre la magnanimità e la magnificenza ci aiutano a fare le cose difficili; la pazienza e la costanza ci aiutano a ben soffrire.

Ebbene, la magnanimità, che si dice pure grandezza d’animo o nobiltà di carattere, è una nobile e generosa disposizione a intraprendere grandi cose per Dio e per il prossimo. Differisce dall’ambizione che è essenzialmente egoista e cerca di innalzarsi sopra gli altri con l’autorità e con gli onori; carattere distintivo della magnanimità è invece il disinteresse: è virtù che vuol prestare servizio ad altrui.

Suppone quindi un’anima nobile, nutrito di alto ideale e di generose idee; un’anima coraggiosa che sa mettere la vita in armonia con le convinzioni.

Si manifesta non solo con nobili sentimenti ma soprattutto con le nobili azioni in tutti gli ordini: nell’ordine militare con azioni illustri; nell’ordine civile con grandi riforme e grandi impresi commerciali e simili; nell’ordine sovrannaturale con un alto ideale di perfezione tenuto costantemente di mira, con sforzi generosi per vincersi e superarsi, per acquistare sode virtù e praticare l’apostolato sotto tutte le forme; per fondare e dirigere opere di beneficenza, e per lavorare nel campo dell’azione cattolica; sempre senza badare al danaro, alla salute, alla fama e neppure alla vita.

Il difetto opposto è la pusillanimità che per eccessivo timore di cattiva riuscita, nicchia e rimane inoperosa. Per scansare passi falsi, si commette veramente la più grande della minchionerie, cioè non si fa nulla o quasi nulla e così si spreca la vita. O non è meglio esporsi a qualche sbaglio anziché restare in inerzia perpetua?

In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

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