Santo Sacrificio della Messa dal punto di vista dogmatico, liturgico e ascetico (Parte III)

Il Sacrificio annunciato è universale, cioè offerto in tutti i luoghi e da tutti i popoli. Il SS. Sacrificio della Messa viene celebrato ovunque splenda il sole e la Chiesa Cattolica sia presente: a est e a ovest, nel sud e a nord, in montagna e nelle valli, nelle più maestose cattedrali e nelle modeste chiese dei villaggi. Il nuovo Sacrificio rende grande il Nome del Signore; racchiude cioè in sé la più degna adorazione e lode della divina Maestà: sui nostri altari viene attribuito “ogni onore e gloria” alla SS Trinità. Proprio qui si realizza quell’ideale della gloria di Dio che già si librava davanti all’anima del Salmista. Secondo il suo desiderio, tutta l’immensità del mondo, dall’estremo Oriente fino all’estremo Occidente, deve essere un luogo dove il Nome di Dio, nella Sua grandezza sovrumana e maestà soprannaturale, viene celebrato dignitosamente. “Lodate, servi del Signore, lodate il Nome del Signore! Sia benedetto il Nome del Signore, ora e sempre! Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il Nome del Signore. Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la Sua gloria” (Sal. 112,1-5).
Infine il Sacrificio che era stato promesso viene lodato con particolare enfasi come eterno e assolutamente puro: dove mai si potrebbe trovare un più alto grado di santità se non nel Sacrificio dell’Eucaristia? Essa, infatti, non appare purissima solo nell’esteriorità del Sacrificio, perché la sua natura e la sua essenza sono di una tale purezza che nemmeno la coscienza peccaminosa di un uomo la può scalfire; infatti, Cristo, il Santo dei Santi, non è solamente l’Agnello sacrificato ma è, sull’altare, anche il Sacerdote offerente più perfetto.
Già il modello esemplare del pane e del vino di Melchisedek, come anche la profezia di Malachia, indicano che il continuo rinnovarsi del Sacrificio della Nuova Alleanza sarà un’oblazione e di conseguenza anche un’eucaristia. Questa oblazione eucaristica viene ora splendidamente annunciata da un salmo quanto mai misterioso, venerabile e commovente: il Salmo 21. Secondo le testimonianze della S. Scrittura, della Chiesa e dei Padri della Chiesa questo salmo è messianico: che esso non sia semplicemente allusivo ma direttamente messianico, viene giustamente affermato, insegnato e confermato da quasi tutti gli esegeti cattolici. Esso racchiude un Vangelo profetico sulla Passione del Signore ed è divisibile in due parti: la prima (vv. 1-22) annuncia il gemito doloroso e il martirio del Crocifisso; mentre la seconda (vv. 23-32) irradia un consolante quadro di luce dal ricco frutto del sacrificio e delle benedizioni che sgorga dalla Passione del Signore, per Lui medesimo e per i Suoi redenti.